Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 04 novembre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Gli inibitori delle HDAC come nuovi agenti terapeutici nel trattamento dell’epilessia. Evidenze emergenti suggeriscono che i meccanismi epigenetici sono implicati in vari ruoli importanti per il sistema nervoso centrale, quali lo sviluppo dell’encefalo e l’attività fisiologica dei neuroni. Allo stesso tempo, nuovi dati sperimentali indicano che numerosi disturbi neurologici possano essere, almeno in parte, causati da aberranti modificazioni epigenetiche. I meccanismi responsabili delle alterazioni nel genoma cerebrale non sono completamente noti.

Uno dei maggiori meccanismi di rimodellamento della cromatina, che contribuisce alla regolazione epigenetica della trascrizione genica, è l’acetilazione post-trascrizionale degli istoni. Le deacetilasi degli istoni (HDAC) sono una famiglia di proteine implicate in processi sia fisiologici che patologici mediante la regolazione dello status di acetilazione degli istoni della cromatina. È ormai chiaro che i meccanismi regolatori epigenetici possono avere un ruolo importante nell’epilessia; i cambiamenti nella struttura della cromatina, attraverso modificazioni degli istoni, sono emersi come un importante elemento regolatore della trascrizione genica nel cervello e l’alterata acetilazione degli istoni sembra contribuire a modificazioni dell’espressione genica associate all’epilessia e ai processi di epilettogenesi. Inibitori delle HDAC in vari studi sono stati sperimentati con successo in differenti modelli sperimentali di epilessia, e numerosi autori indicano queste molecole come potenziali nuovi farmaci per il trattamento della patologia comiziale. [Cfr. Citraro R., et al. Curr Pharm Des. AOP – doi: 10.2174/1381612823666171024130001, Oct. 24, 2017].

 

Nella patogenesi tau della malattia di Alzheimer è implicata la casein chinasi 1ε. Chen e colleghi hanno dimostrato che l’up-regulation della casein chinasi (CK1ε) può contribuire alla patologia tau mediante l’iperfosforilazione della proteina tau e la de-regolazione dello splicing alternativo dell’esone tau 10 nella malattia di Alzheimer. [Sci Rep. 7 (1):13478, Oct 18, 2017].

 

Studio delle allucinazioni verbali nella schizofrenia con un nuovo strumento di indagine. I fenomeni mentali sono indagati a vari livelli: molecolare, cellulare, dell’imaging cerebrale, cognitivo, clinico e culturale. La raccolta di dati a ciascun livello è veramente copiosa per processi quali le allucinazioni verbali nella schizofrenia, ma mancano informazioni circa i rapporti fra i livelli metodologici. L’impiego dell’approccio “Levels of Explanation” da parte dei ricercatori norvegesi Hugdahl e Sommer ha consentito di dimostrare come un livello, ossia quello delle neuroimmagini funzionali, trovava precisa corrispondenza nei dati comportamentali del livello cognitivo, e come i dati di questi due livelli erano riflessi dai cambiamenti della funzione neurotrasmettitoriale al livello cellulare. [Schizophr Bull AOP – doi: 10.1093/schbul/sbx142, 2017].

 

Sclerosi Multipla (SM): NFL del siero per monitorare lo stato di attività della malattia. I livelli di NFL (neurofilament light protein) nel siero e nel fluido cefalo-rachidiano (CSF) hanno mostrato elevata correlazione, indicando che il campionamento ematico può sostituire il prelievo di liquido cerebrospinale per questo marker. L’attività della patologia e le terapie modificanti la malattia avevano simili effetti sulle concentrazioni nel CSF e nel siero di NFL. Ripetuti rilievi nel sangue periferico di NFL per determinare il danno assonico costituiscono una nuova possibilità per monitorare la SM. [Novakova L., et al. Neurology AOP – doi: 10.1212/WNL.0000000000004683, 2017].

 

Discussione sull’analisi di Fry della nuova morale sessuale proposta nelle notule della scorsa settimana. Anthony Fry del Central Stress Management di Londra – come si legge nell’ultima delle “Notule” pubblicate il 28-10-17 – osserva l’emergere di una nuova sessualità libera, indulgente e alla ricerca del piacere, interpretata principalmente da giovani donne, in una realtà riprodotta nella musica popolare, nei film e nella parola scritta, e diffusa attraverso i media con l’effetto di creare la suggestione di un’estesa condivisione. Questa apparente omogeneità nel “villaggio globale” ha suggerito a Fry la figura metaforica di un “cervello digitalizzato della nuova umanità” che, rispetto alla sessualità, appare ridotto allo schematismo funzionale del cervello delle formiche, governato in maniera stereotipa dai ferormoni.

Nella discussione di BM&L, che ha portato anche a dibattere alcuni punti, si è in primo luogo osservato che Fry nella sua analisi storica assume una prospettiva sociologica nel considerare le manifestazioni della sessualità del passato sotto il controllo dello stato e della religione. In proposito, avevamo così sintetizzato il pensiero di Fry: “Nel corso della storia, il controllo della sessualità è stato generalmente esercitato dalla religione e dallo stato, che non solo hanno stabilito le condotte lecite e illecite, ma hanno anche contribuito allo sviluppo di convinzioni e sensazioni profondamente radicate nell’animo popolare circa la propria anatomia e le attività più intime. Le donne in particolare – osserva Fry – sono state indotte a nutrire sentimenti di vergogna per i propri genitali e di orgoglio per la propria verginità, e portate alla massima segretezza circa il proprio stato di eccitazione erotica, con restrizione all’autoesplorazione e alla soddisfazione delle spinte istintuali” (Notule 28-10-17). Si tratta, secondo alcuni partecipanti alla discussione, di una ipersemplificazione che ha ignorato un aspetto di grande rilievo, soprattutto per uno scritto che si rivolge in primo luogo a psichiatri e psicologi. Infatti, non è stata considerata la prospettiva psicoantropologica del valore individuale attribuito alla sessualità.

L’indiscutibile importanza della dimensione del controllo sociale, si esaurisce in un’analisi di superficie che fornisce informazioni sul comportamento di ampi strati della popolazione, ma dice poco sugli aspetti della coscienza individuale e collettiva che legano il senso della sessualità alla personale visione dell’uomo e del mondo. Basti pensare ad alcuni aspetti antropologici che hanno attraversato la storia, perché sostenuti da ragioni rinvenibili nelle radici biopsicologiche dei soggetti: la purezza legata all’astinenza sessuale, presente già presso popolazioni pagane dell’antichità; o la prostituzione, le cui tracce sono state rinvenute nelle più antiche civiltà e, a dispetto di bandi e proibizioni, attraverso tutte le epoche in tutte le regioni del mondo.

Roberto Colonna è intervenuto nel dibattito, sottolineando due aspetti della realtà post-moderna già analizzati dal presidente della nostra società scientifica nello studio dell’esperienza del dolore: la frammentazione del senso e la creazione di oggetti di mercato a partire da elementi dell’esperienza umana. In particolare, si è soffermato sull’invenzione del “sesso” come categoria merceologica; notando che il sesso non esiste quale oggetto separato dalle persone; la sessualità, al pari della funzione respiratoria, cardiaca, digestiva o delle stesse funzioni psichiche, è parte di un individuo con la sua dignità, personalità e libertà. Tra gli interpreti della nuova morale sessuale citata da Fry, che implicitamente si fonda su un individualismo assoluto, molti sostengono che il desiderio sessuale deve essere soddisfatto al pari della fame o della sete, senza tener conto che si mangia del cibo o si beve dell’acqua, mentre il sesso è parte del corpo e della mente di una persona. Pertanto, la rivendicazione del diritto al consumo dell’oggetto sessuale è una stortura, che implica già una sorta di reificazione delle persone.

Il merito di Fry è senz’altro quello di aver posto la questione di una nuova morale sessuale assunta acriticamente dalla maggioranza; anche se si può facilmente convenire che l’inizio della “rivoluzione sessuale”, con la sua fase anarchica, non è di questi giorni ma risale a quasi mezzo secolo fa.

Il limite di analisi come quella di Fry – è stato osservato – consiste soprattutto nel non affrontare il grande problema del modo in cui originariamente si sviluppa una concezione, prima di rilevare l’impressionante semplicità e rapidità con la quale si diffonde. Proprio per la comprensione del nodo psicoantropologico delle origini degli atteggiamenti di fondo del soggetto, le nuove conoscenze neuroscientifiche potrebbero fornire un utile supporto.

 

Notule

BM&L-04 novembre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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